La potenza del figurativo nella replica contemporaneaLa Venere di Velluto che nasce tra le rocce del magnifico giardino e altri nobili capolavorinella tenue penombra catturata dall’obiettivo di Gianni Giovannini

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La potenza del figurativo nella replica contemporanea
La Venere di Velluto che nasce tra le rocce del magnifico giardino e altri nobili capolavori
nella tenue penombra catturata dall’obiettivo di Gianni Giovannini

Galleria Frilli, via dei Fossi 26/r, Firenze

Un giorno come altri, uno spazio espositivo fiorentino nato nel 1860, un fotografo che cattura superfici in marmo rendendole soffici come nuvole, lisce come velluto.

 

La Venere di Boboli, “Bobolina” o anche conosciuta come “Venere della Grotticella” racchiude l’idea di tesoro custodito nel giardino più bello di Firenze. Il tema della divinità che esce dal bagno molto diffuso nel tardo Rinascimento cattura anche lo scultore Giambologna che sul finire del 1500 scolpisce questa piccola creatura magnifica invitando a girare intorno alla esile figura per goderne la grazia nelle sue tre dimensioni esposte al pubblico con pudore.

 

Passeggiando nelle stanze con volute alte il fotografo indugia su tanti volti, busti, mascolini torsi classici e Canoviane danzatrici uscite  dalla bottega della Galleria Frilli.

La replica affascina da sempre perchè da la sensazione di vivere quotidianamente accanto a ciò che è scaturito dal genio, fa pensare di possedere il tempo e fa sentire privilegiati nel poterla conservare in stanze private al riparo dallo sguardo dei molteplici visitatori accalcati davanti agli originali.

Al contempo attraverso una foto realizzata ad arte la replica in marmo si fa capolavoro del capolavoro, con la sua superficie naturalmente liscia e candida che si lascia accarezzare dai contrasti grigi che, volutamente resi pura e morbida ombra che scivola addosso da Gianni Giovannini, creano una vera e propria versione pittorica delle repliche a firma Galleria Frilli.