Ugo Riva nasce a Bergamo nel 1951.
Interessato prima alla pittura, mentre lavora in Banca, scopre la scultura. Si licenzia e diventa scultore. Non si è mai pentito. Artista di successo che ama sperimentare, le sue sculture più recenti sono bellissime terracotte invetriate e lievemente colorate, interamente create a mano.
Ma ad Ugo piace soprattutto stare in fonderia, lavorare il bronzo.
Il suo atto creativo non si esaurisce nel modellare un'idea, affidando poi il bozzetto ad altri.
La fonderia è il suo studio, il luogo dove può sperimentare. La particolare patina dei suoi bronzi, ottenuta con pigmenti fissati a caldo, rende le sue sculture uniche, l'effetto cromatico oscilla, nuovamente, tra la terracotta e il legno.
Le figure senza tempo, solenni e imperturbabili, ricordano divinità etrusche e romane e stupiscono per la loro moderna classicità.
L'esclusivo parco del Four Seasons Hotel di Firenze, che ospita la mostra di Ugo Riva, è un museo a cielo aperto e il verde dei prati e degli alberi secolari, esalta all'ennesima potenza le sue sculture. La mostra continua all'interno con figurine di terracotta invetriata.
Un tema particolarmente sentito da Riva è quello dell'angelo, creatura a metà fra terra e cielo.
All'ingresso del Museo del Vittoriale a Grandone Riviera, due Angeli si stagliano fra il verde e l'azzurro del lago di Garda. Sono solenni e protettivi, più fisico l'angelo-uomo, elegante e regale l'angelo-donna.
Hanno la plasticità tipica di Riva, che prima modella i corpi nudi e poi li veste coi suoi panneggi classici e raffinati.
Sono immobili, ma la loro vitalità può manifestarsi all'improvviso in un gesto di difesa o in uno slancio di tenerezza e comprensione.
Il bozzetto di questi Angeli, il cui titolo intero è "...quando gli occhi non vedono, solo gli Angeli possono indicarti la strada", dalle vetrine della Galleria Frilli, cattura gli sguardi dei passanti ed emana un senso di pace.
Sono i numi tutelari delle nostre case e, soprattutto sono una coppia. Il messaggio di Riva arriva al cuore.
Dalla superficie delle statue di Riva, così scabra e rustica, non accattivante al tatto, graffiata come dai rebbi di una forchetta, lo sguardo si insinua tra i panneggi, indovina le forme e si alza verso l'alto seguendo le ali dell'altro bellissimo angelo "Soffio di cielo", ospite nel verde del parco del Four Seasons.