Questa scultura fa parte della serie “Things” in cui Dario Tironi, artista bergamasco che ha conquistato la fama internazionale con le sue originali creazioni, li realizza usando interamente spazzatura, vecchi giocattoli destinati alla discarica e oggetti di scarto. Dà vita a considerazioni sull'uomo e sulla natura e nelle sue sculture gli oggetti, i pezzi di materiali e gli scarti hanno occupato la vita dell'uomo a tal punto da rubarne la struttura e prenderne le sembianze. L' opera vuole essere una critica all'uomo contemporaneo, completamente assorbito dalla meccanica del capitalismo e del consumismo. La maggior parte degli oggetti sono infatti usa e getta, ma sono comunque capaci di dire molto sulla natura e sulle abitudini dell'uomo contemporaneo.
Ad essere ritratto è l'uomo contemporaneo che aspetta mentre riflette con intensità tragica (anche se per certi versi allegramente post-moderna) sul senso di un umanità sempre più preoccupata dagli oggetti che possiede, e sempre meno dalla propria più intima identità.
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