Il famoso scultore Neoclassico Antonio Canova lavorò sia in Italia che all’estero, in particolare per la corte francese. Fu infatti la prima moglie di Napoleone, Giuseppina di Beauharnais, a commissionare l’opera allo scultore italiano. L’opera riscosse così tanto successo da essere contesa tra il figlio di Giuseppina e il duca di Bedford. Il primo riuscì a portarla in Russia, al museo dell’Hermitage, dove ancora si trova, mentre il secondo si dovette accontentare di una replica successiva che oggi si trova al Victoria and Albert Museum.
Il tema è ripreso dalla mitologia classica e rappresenta le figlie di Zeus, le Tre Grazie, che diffondevano splendore, gioia e prosperità nel mondo. Si tratta quindi del soggetto perfetto per rappresentare l’ideale di bellezza femminile che aveva in mente l’artista, esattamente in linea con le teorie neoclassiche promosse dal Winckelmann. Le tre donne si abbracciano senza dare completamente le spalle allo spettatore. L’estrema maestria dell’artista è visibile nella resa del velo leggero e delle capigliature fluenti ed elaborate.
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