La scultura di Ebe in marmo fu realizzata dallo scultore danese Bertel Thorvaldsen nel 1806, ed è oggi conservata al Thorvaldsen Museum di Copenaghen, il museo dedicato proprio al grande artista neoclassico. Thorvaldsen per questa sua realizzazione dimostra di ispirarsi ad Antonio Canova, con cui si trova a "rivaleggiare" durante il suo lungo soggiorno in Italia (1789-1838).
Thorvaldsen era un neoclassico particolarmente purista e proponeva un neoclassicismo integrale, più severo rispetto a quello di Canova: così, se talvolta le opere di Antonio Canova si "abbandonavano" alla sensualità, quelle di Thorvaldsen rimanevano aderenti al cento per cento a quelli che erano i dettami del neoclassicismo. Ossia i dettami secondo i quali l'opera d'arte non doveva coinvolgere emotivamente l'osservatore, ma doveva coinvolgerlo intellettualmente in quanto i soggetti delle opere dovevano essere idealizzati, formali, razionali (questo come risposta all'eccesso e all'esuberanza dell'arte barocca che aveva caratterizzato gli anni precedenti).
Ecco che raffigura la statua di Ebe formalmente frontale, traendo dirette suggestioni dall'arte greca antica, che Bertel Thorvaldsen conosceva profondamente. Ebe, figlia di Zeus e di Era, secondo la mitologia greca era l'ancella degli dei dell'Olimpo, dea della giovinezza e della bellezza.
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