La figura di Dante Alighieri aveva progressivamente assunto il ruolo di mitico Padre Fondatore della Nazione italiana in quanto unificatore della lingua e guida ideale per i più importanti scrittori, intellettuali e storici italiani. Il monumento realizzato da Enrico Pazzi, scultore romagnolo, ebbe complessa gestazione. Il Consiglio comunale, dopo una prima ipotesi che avrebbe visto la statua collocata in piazza Vecchia di Santa Maria Novella (attuale piazza dell’Unità Italiana), deliberò di collocarla al centro della piazza di Santa Croce, in rapporto diretto con la Basilica, Pantheon delle glorie italiane. La scultura fu inaugurata il 14 maggio 1865 in occasione del sesto centenario della nascita del Poeta e in concomitanza con il primo anno di Firenze Capitale (1865-1871). Dopo l’alluvione di Firenze del 1966 la statua di Dante fu spostata dal centro della piazza in cima alla scalinata sul sagrato della Basilica di Santa Croce, in angolo con Via San Giuseppe, per consentire il gioco del calcio storico nello spazio cittadino.
La scultura in marmo bianco di Carrara raffigura Dante Alighieri in piedi, avvolto in un ampio mantello drappeggiato e il capo incoronato d’alloro sopra il tradizionale berretto, volto corrucciato, con gli occhi bui e intento a sorregge con la mano destra un tomo della Divina Commedia. Con la mano sinistra regge il mantello e lo cinge al lato opposto, mentre all’altezza dei piedi, sul lato sinistro, è presente un’aquila con le ali semichiuse.
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