Bronzo fuso a cera persa da calco originale - patina dorata
Autore: Lorenzo Ghiberti (1378-1455)
Periodo:1425-1452
Questo pannello fa parte dei 10 pannelli quadrati che formano le Porte del Paradiso, ovvero le porte rivolte ad est del Battistero di Firenze.
La storia rappresentata in questo pannello è la storia di Giuseppe, ultimo di 12 fratelli ed il preferito dal padre Giacobbe. Venduto per gelosia dai fratelli maggiori, come schiavo presso la corte del Faraone egiziano, Giuseppe si dimostrò così arguto ed intelligente che fu presto incaricato Governatore dell'Egitto dal Faraone stesso, diventando così benestante. Durante una grave carestia, i fratelli di Giuseppe vennero più volte in Egitto a comprare grano, e Giuseppe li riconobbe senza ch'essi però riconoscessero lui. La benevolenza verso i fratelli e l'amore per la famiglia fecero sì che Giuseppe si ricongiungesse con il padre, dopo averli aiutati ad uscire dalla carestia. Il capolavoro originale è conservato all'interno del Museo dell'Opera del Duomo a Firenze.
Nel sesto pannello della Porta del Paradiso, Ghiberti raffigura nell’angolo in alto a destra i figli di Giacobbe mentre vendono schiavo il fratello Giuseppe per gelosia. A causa dei suoi sogni profetici, Giuseppe diventa consigliere del faraone e, durante una carestia molti anni dopo, i suoi fratelli vengono a chiedergli aiuto senza sapere chi sia. Joseph mette alla prova se sono veramente cambiati piantando una tazza costosa nel sacco di grano del loro fratello più giovane Bejamin ed è felice quando i suoi fratelli estranei vengono in difesa di Benjamin dopo che la tazza è stata scoperta. Rivela la sua vera identità e la famiglia si riunisce di nuovo. Questa complessa storia è raramente rappresentata nei cicli dell'Antico Testamento e Ghiberti omette molti eventi della narrazione per enfatizzare la separazione e il ricongiungimento dei fratelli. Ghiberti raffigura anche un elaborato e fantastico mercato del grano all'aperto, popolato di famiglie e gente comune intenta ai propri affari. Attraverso questa storia e l'ambientazione pubblica rappresentata, Ghiberti presenta Giuseppe e i suoi fratelli come parte di un pubblico più vasto, proprio come chi si ferma a guardare la tavola di Piazza del Duomo.
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