L'idea che sta alla base dei progetti di Tironi è quella di rappresentare la società contemporanea, materialista e consumista, attraverso materiali trovati, oggetti quotidiani che normalmente usiamo e scartiamo. La scultura riprende l'idea di monumento quale emblema storico legato alla celebrazione di personalità eminenti o di eroiche conquiste e più in generale alla rappresentazione delle virtù e delle gesta umane. Ad essere celebrato è l'uomo contemporaneo, ritratto in una complessa e contraddittoria condizione esistenziale, reduce da un secolo della cultura capitalista e di uno stile di vita votato al consumismo. La dimensione monumentale dell'opera ci ricorda la mole di rifiuti che vengono prodotti ogni giorno. Rappresenta anche una particolarità per l'utilizzo di materiali inconsueti che con l'azione artistica riacquistano una nuova dignità.
La figura rappresenta un uomo seduto che giace spossato ed inerme, su una montagna di rifiuti, una specie di trono instabile e decadente che, accentuandone la tragicità, simboleggia la volontà dell'uomo di elevarsi ad uno status sociale più alto attraverso l'accumulo della ricchezza, il possedimento e l'ostentazione dei propri beni materiali.
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