Sergio Capellini nasce a Bologna nel 1942. Visitando musei e gallerie apprezza le opere di Medardo Rosso, Manzù, Marini, Greco e Fazzini. Da autodidatta, inizia a modellare con la creta e la cera; i materiali a lui più congeniali sono il bronzo, il marmo e il legno. La sua scultura è di tipo figurativo che viene però sviluppata e concepita in maniera differente a seconda dei soggetti a lui scelti; le figure femminili eteree, lanciate in movimenti armoniosi, vibranti; le figure maschili, sofferte, attonite, disperate, alcune bloccate negli ultimi attimi della loro vita; gli animali mitici, avvolti da un'aura magica, trascendente, dove il movimento è sempre motivo dominante; le figure a tema sacro sono una perfetta incarnazione di un messaggio di pace, fede e amore. “Simona che posa sdraiata” colpisce proprio per il suo fascino emanato da tutte le donne di Capellini, l'eleganza, la sensualità della postura, il ritmo delle gambe e delle braccia, il lungo collo e l'armoniosa testa, la schiena incurvata. E' realizzato in marmo rosa del Portogallo, che richiama il legame con la terra; le venature naturali la rendono quasi viva, in movimento. La donna che nasce da questa materia è una donna che vive, che trasmette i suoi pensieri, i suoi ricordi, parla, nell'apoteosi della sua bellezza. C'è nella sua opera la ricerca di una sintesi, di una fluidità che oltrepassa i canoni vecchi per diventare astrazione.
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